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Il paradosso dell’obesità che aiuta l’immunoterapia

immunotherapy obesity

L'obesità è un noto fattore di rischio per il cancro, poiché fornisce nutrienti extra al tumore e rende il sistema immunitario più debole. Anche gli effetti collaterali dell’immunoterapia sono più marcati nei pazienti sovrappeso. Insomma, l'obesità porta solo guai... o quasi. Uno studio pubblicato su Nature Medicine mostra che spesso i pazienti obesi traggono maggiori benefici dall'immunoterapia del cancro rispetto a quelli con massa corporea normale. E forse i ricercatori hanno capito il perché.

Immunoterapia, paradosso dell’obesità

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Contro il cancro, arrivano i batteri "sottomarino"

Bacteria sonars

Non tutti i batteri vengono per nuocere: alcuni possono persino essere usati nella terapia contro il cancro. Potremmo però avere bisogno di monitorare la loro attività nell'organismo: dove sono? cosa fanno? Ecco cosa dobbiamo essere in grado di “chiedergli”. In uno studio pubblicato su Nature, gli scienziati del California Institute of Technology hanno realizzato batteri dotati di minuscoli "sonar". Questi microrganismi geneticamente modificati si comportano come "sottomarini", che non viaggiano sott’acqua ma nel corpo umano, per veicolare i farmaci e annientare i tumori.

Batteri sottomarino, contro il cancro

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Batteri ingegnerizzati: un’opportunità per l’immunoterapia

Salmonella

Gli agenti immunoterapici sono di molti tipi: anticorpi, vaccini, citochine e persino... batteri! Per il sistema immunitario è molto più difficile riconoscere una cellule tumorale rispetto a un qualsiasi invasore straniero. Un tumore è formato dalle stesse cellule dell'organismo, solo più egoiste, ribelli e disobbedienti. I batteri, invece, sono completamente estranei, con strutture cellulari e funzioni metaboliche del tutto peculiari: le difese immunitarie reagiscono prontamente alla loro intrusione e hanno più strumenti per contrastarli. Possiamo sfruttare i batteri come “agenti immunoterapici”?

Immunoterapia, Salmonella, Batteri ingegnerizzati

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Tumori epiteliali: un “effetto collaterale” dell’evoluzione della placenta?

placenta cancer1

Durante la gravidanza, un organismo cresce nel grembo di un altro organismo e i due hanno in comune solo metà del loro patrimonio genetico. Il sistema immunitario attacca tutto ciò che è estraneo, ma risparmia il feto. A rendere possibile la tolleranza immunitaria feto-materna è un organo sofisticato, la placenta. Alcune cellule tumorali somigliano a quelle placentari e forse usano anche gli stessi meccanismi per sfuggire al sistema immunitario.

Tumori epiteliali, evoluzione della placenta

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Linfociti ingegnerizzati contro il glioblastoma

Linfociti T

L'immunoterapia funziona straordinariamente bene su alcuni tumori, meno su altri. I tumori cerebrali sono tra i più ostici, perché la barriera emato-encefalica impedisce fisicamente alle cellule immunitarie circolanti di entrare nel cervello. È importante, quindi, studiare una strategia che consenta loro di raggiungere il bersaglio. In un articolo pubblicato su Nature, i ricercatori hanno ingegnerizzato un tipo di cellule immunitarie, i linfociti T, per combattere un tumore al cervello chiamato glioblastoma.

glioblastoma, Linfociti T ingegnerizzati

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Luce e nanoparticelle: ecco come “riprogrammare” i macrofagi aiutanti del tumore

TAMs ROS nanoparticles

Nella lotta contro il cancro, non tutte le cellule immunitarie giocano dalla nostra parte. I macrofagi associati al tumore non solo favoriscono la sua crescita, ma generano anche un ambiente immuno-soppressorio che mantiene le cellule immunitarie “buone” a debita distanza. La buona notizia è che esistono strategie per riscattare i macrofagi “traditori”. In una ricerca pubblicata sulla rivista Nano Letter, i ricercatori hanno utilizzato particelle molto piccole e una tecnica chiamata "fotogenerazione".

TAM, macrofagi associati, luce, nanoparticelle

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Il microbiota intestinale agisce anche a distanza

bacteria antibody

Quando vi sentite soli, pensate ai miliardi di batteri che popolano il vostro intestino, Più di 500 specie di microrganismi che prosperano nell’intestino umano non sono poche e la loro presenza si fa sentire: modulano i processi infiammatori e l'omeostasi in tutti gli organi dell’ospite, facendosi carico di funzioni metaboliche e immunitarie… e tutto questo rimanendo confinati in un angolo del nostro apparato digerente! Sono  i prodotti del loro metabolismo a viaggiare verso tessuti e organi lontani. 

Molecole batteriche

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