Conigli contro mixomatosi: nel Dna, il segreto di un testa a testa durato 70 anni
Una corsa agli armamenti durata 70 anni viene considerata oggi "una dei più grandi esperimenti naturali sull’evoluzione". I due antagonisti sono il coniglio e il virus del mixoma, che è stato intenzionalmente rilasciato dall’uomo in Australia ed Europa negli anni '50, con lo scopo di controllare le popolazioni selvatiche di coniglio europeo. I ricercatori dell'Università di Cambridge hanno studiato i meccanismi genetici che hanno permesso ai conigli di contrastare il virus... che è passato subito al contrattacco!
I simpatici mammiferi con le orecchie lunghe e la coda a batuffolo non sono così innocui come si potrebbe pensare. Il coniglio europeo è una delle specie più invasive del pianeta ... e se non ci credete, chiedetelo agli australiani!
L'Australia ha un problema con i conigli da quando i coloni europei ve li hanno importati a metà del 1800. A quei tempi, le conseguenze di pasticciare con gli ecosistemi non erano poi così note. Anche se si sono adattati fin troppo bene al nuovo habitat, i conigli non appartengono all'Australia: la loro riproduzione massiccia ha causato grossi danni ecologici ed economici. L'emergenza ha richiesto misure drastiche. Un virus chiamato mixoma è stato rilasciato tra le popolazioni selvatiche per uccidere i conigli in eccesso, che stavano distruggendo le coltivazioni, mettendo in ginocchio agricoltura e allevamento. Sono talmente voraci che si pensa siano la maggiore causa di perdita di specie vegetali del continente e persine dell’erosione dei suoli, per la loro abitudine di cibarsi delle piante appena nate. La stessa strategia è stata poi adottata anche in Francia e nel Regno Unito.
Ha funzionato… almeno per un po’.
Il virus causa una malattia sistemica letale chiamata mixomatosi, che può diffondersi per contatto diretto o attraverso il morso di pulci o zanzare che si siano cibate del sangue di un animale infetto. La popolazione di conigli è stata inizialmente decimata, con un calo di più del 90% dopo il rilascio del virus. Poi qualcosa è cambiato: i conigli hanno iniziato ad adattarsi, non solo in Australia, ma anche in Francia e nel Regno Unito. Tre paesi lontani, una storia comune.
Stesso virus, stessi trucchi
In uno studio pubblicato su Science, il team coordinato da Francis M. Jiggins ha scoperto quali geni sono responsabili della resistenza... e sono gli stessi nei conigli di entrambi i continenti. È un caso di evoluzione parallela: le stesse mutazioni sono comparse nei genomi di individui separati geograficamente, per difendersi dallo stesso virus. Per questo studio, gli scienziati hanno esaminato il genoma di esemplari conservati in un museo, che risalivano al periodo immediatamente precedente al rilascio del virus, e lo hanno confrontato con quello dei conigli moderni. Hanno scoperto mutazioni a carico dei geni associati alla risposta immunitaria, come quello dell’interferone, una proteina rilasciata dalle cellule immunitarie per contrastare gli attacchi virali: dopo anni di lotta contro il virus, questi geni risultano potenziati.
Stesso ospite, ma si cambia strategia
Ma il virus non è rimasto a guardare e si è anzi adoperato per superare le difese (rinforzate) dell’ospite. Ne è scaturito un emozionante testa a testa... e il vincitore non è ancora stato decretato. Negli anni '70, il virus ha maturato una capacità ancora maggiore di sopprimere il sistema immunitario del suo ospite dalle lunghe orecchie: un potente contrattacco che ha nuovamente decimato le popolazioni di coniglio, che avevano appena iniziato a riprendersi. È interessante notare che anche il mixoma si è adattato sia in Australia che in Europa, ma a differenza dei conigli, i geni mutati non sono gli stessi nei virus appartenenti a paesi diversi. Niente evoluzione parallela per lui: ma il risultato è simile.
Quella tra il coniglio e il virus del mixoma è una lunga e complicata storia, ma non è ancora finita. I conigli lanceranno un nuovo attacco contro virus? E lui come reagirà questa volta?
Erika Salvatori
Fonte:
J. M. Alves et al., (2019). Parallel adaptation of rabbit populations to myxoma virus. Science